I disturbi alimentari purtroppo compromettono l’autostima e la relazione con il mondo esterno di milioni di persone. L’impatto è complesso e doloroso, riconoscere il problema è il primo passo per affrontarlo al meglio e cercare di risolverlo con il supporto degli specialisti.
Disturbi alimentari: riconoscere la problematica
Un passo essenziale per affrontare i disturbi alimentari è individuare il problema alla radice. Come nel caso della celiachia, un disturbo autoimmune e cronico che si manifesta all’assunzione di glutine e scatena, in coloro geneticamente predisposti, fastidiose reazioni immunitarie. Con il tempo, infatti, tali reazioni producono delle infiammazioni colpevoli di compromettere i villi e le pareti dell’intestino tenue, ostacolando di fatto l’assorbimento dei cibi.
Tuttavia riconoscere i disturbi alimentari è un compito non facile perché questi disordini molte volte operano nell’ombra più assoluta, sottraendosi alla nostra consapevolezza. Spesso i segnali più allarmanti sono i cambiamenti nei rapporti con gli alimenti e con il corpo. Alcune restrizioni, le grandi mangiate dopo qualche periodo di digiuno e le eccessive attività fisiche per compensare le abbuffate non sono segnali incoraggianti.
Si tratta di cambiamenti comportamentali e abitudinari rispetto al cibo e al peso corporeo che possono provocare pericolosi stati d’ansia. In questi casi, essere consapevoli della reale esistenza del problema fa tutta la differenza del mondo. È quindi fondamentale prendere coscienza della complessità dei disturbi alimentari, superare eventuali sensi di colpa e chiedere aiuto agli specialisti del settore. Un passo autentico per iniziare un percorso di guarigione e uscire finalmente dal tunnel.
Il supporto professionale
Credere anche solo per un attimo di superare i problemi alimentari da soli porta spesso in un tunnel senza via d’uscita, il supporto degli specialisti è indispensabile per una concreta ripresa. Dunque meglio, fin da subito, affidarsi a consulenti nutrizionali o psicologi con la dovuta professionalità ed esperienza nel trattare questo genere di disturbi.
Specialisti capaci di comprendere la natura dei disturbi alimentari e di sviluppare dei programmi personalizzati per il corretto trattamento dei casi specifici.
Per i disturbi alimentari la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è uno degli metodi terapeutici più efficienti e comuni. Una tipologia terapeutica rivolta a riconoscere i comportamenti disfunzionali riconducibili all’alimentazione, così da sviluppare nei pazienti una sana mentalità e un rapporto equilibrato con il cibo.
Ai fini di un fattivo programma di recupero, il supporto nutrizionale è un altro elemento essenziale. Un dietista specializzato in disturbi alimentari sostiene i pazienti nella programmazione di pasti equilibrati, favorendo un rapporto e un approccio psicologico con l’alimentazione più positivo. La relazione con il cibo è infatti un approccio determinate ai fini della guarigione perché non interessa soltanto i consumi di alimenti, ma anche la maniera in cui ogni giorno interagiamo con il cibo.
Per diversi individui gli alimenti sono un nemico da combattere e una fonte di ansia, una simile percezione aggrava la situazione. Cambiarla richiede sacrifici e tempo, ma si può. Capire l’importanza di una dieta bilanciata aiuta a comprendere come gli alimenti siano, innanzitutto, una fonte di nutrimento. Mangiare piano per gustare i sapori del cibo e sapere ascoltare i segnale di fame può facilitare il superamento dello stato d’ansia legato agli alimenti.
In altre parole, percepire come vero alleato il senso dell’educazione nutrizionale allontana il pericolo di comportamenti fuorvianti.
Concetti fondamentali per contrastare nel migliore dei modi i disturbi alimentari e acquisire la consapevolezza per intraprendere, con il supporto degli specialisti, la via verso la guarigione. L’importante è non perdere mai di vista la realtà e sapere che il soddisfacente processo di recupero dai disturbi alimentari non può prescindere dal sostegno professionale di qualche specialista, in grado di garantire un supporto pratico ed emotivo lungo l’intero processo da intraprendere.
Test specializzati
Per l’individuazione dei disturbi alimentari è possibile sottoporsi a dei test specializzati, il più comune è sicuramente SITAR, con il prelievo di un piccolo quantitativo di capelli, permettono di rilevare l’alimento non tollerato dal nostro organismo.
Un’altro test che eseguiamo p il BIOTRICOTEST non è un esame diagnostico tradizionale ma è in grado di rilevare quell’ alimento che è causa di stress per il nostro organismo, può essere utile provare ad eliminare gli alimenti indicati sulla risposta del test per un periodo di tempo limitato (circa 2 – 4 mesi).
Proseguiamo con Slimtest metodica di valutazione bioenergetica (scrub cutaneo), basata su uno studio approfondito dei dati fino ad oggi raccolti che sembra essere statisticamente utile all’individuazione di possibili campi di disturbo alimentare connessi al metabolismo dell’organismo.
Grazie a SlimTest è possibile individuare alcuni campi di disturbo alimentare che possono essere coinvolti nell’instaurarsi o nel persistere di alcuni disturbi metabolici localizzati.
Stress test invece è un test Innovativo non convenzionale per valutare il presunto livello di stress e la tua capacità reattiva. Stress test aiuta a capire quanto carburante ci resta e come risollevarci per raggiungere il nostro benessere fisico e mentale.
Un semplice test indolore tramite una piccola ciocca di capelli.